Rieccoci a parlarvi di una nuova esperienza, questa volta direttamente in casa, visto che non ci siamo mossi da Torino.
Stiamo parlando dell’apertura dell’ultimo locale Starbucks in Italia che, dopo l’esordio di circa un anno fa a Milano, ha deciso di aprire a Torino.
La celebre catena statunitense che si avvicina ai 30.000 punti vendita in tutto il mondo aveva infatti esitato fino a qualche anno fa a presentarsi sul mercato italiano, dove sappiamo bene che la tradizione del caffè è davvero difficile da insidiare, specie quando si parla di caffè americano, tipicamente lungo e distribuito in bicchieri di carta da gustare on-the-road.
Il nuovo locale, molto atteso dai torinesi, è stato aperto ufficialmente il 31 ottobre 2019 ed è situato nel cuore di Torino, in Via Bruno Buozzi 5, nei pressi di Via Roma, a due passi da Porta Nuova.
La location è un pochino anonima dall’esterno, non essendo un palazzo d’epoca ma un edificio di più recente costruzione non particolarmente elegante. All’interno, invece risulta ristrutturata abbastanza accuratamente, nello stile tipico di Starbucks. Due piani, con disposizione varie di tavolini, sedie, poltroncine e divanetti, ma anche tavoli di grandi dimensioni adatte a gruppi e colazioni di lavoro. Solo qualche dettaglio di finitura ed i serramenti risultano un pochino trascurati.
Ma veniamo all’esperienza cliente: noi siamo stati il 1° novembre e, pur essendo pressoché l’ora dell’aperitivo (19:00 inoltrate) abbiamo atteso circa mezz’ora in coda prima di gustare il nostro meritato caffè.
La scelta è caduta sul caramel macchiato, accompagnato da un cookie triple chocolate. Immancabile il nome sul bicchiere accompagnato da uno smile:
Il personale molto numeroso ci ha serviti con gentilezza e ci siamo accomodati al secondo piano trovando un tavolino senza problemi tra i 150 posti a sedere disponibili nella location. A questo si aggiunge un Wi-Fi gratuito e facilmente accessibile, senza noiose registrazioni.
Il caffè? Squisito come sempre, da Starbucks la qualità è un must e abbiamo ritrovato gli stessi sapori e lo stile che lo contraddistingue negli altri negozi sparsi per il mondo. Senza lode né infamia il cookie, che però al prezzo di 2,50 euro ci sembra un po’ caro in confronto alle altre caffetterie del centro. Per il caffè invece riteniamo che spendere 3 o 4 euro sia adeguato considerando che è una specialità riservata al marchio.
La domanda finale sorge spontanea: Starbucks riuscirà a conquistare le abitudini dei torinesi più classicisti oppure rimarrà un punto di riferimento per i turisti e per i clienti più trendy?