La fiera di Sant’Orso 2020

La Fiera di Santโ€™Orso รจ un vero must per i valdostani e noi non potevamo mancare per l’edizione del 2020!

Si svolge ogni anno il 30 e 31 gennaio, indipendentemente dai giorni della settimana e purtroppo nel caso in cui cada su settimana non si prolunga nel weekend. Questโ€™anno abbiamo programmato con largo anticipo le ferie per venerdรฌ 31 cosรฌ da raggiungere il bellissimo capoluogo valdostano nel pieno della festa.

La paura di trovare una giornata tipicamente invernale e girare per Aosta sotto il freddo pungente รจ stata subito scongiurata: il clima quasi primaverile e soleggiato ci ha permesso di ammirare le esposizioni e la cittร  in festa in totale relax.

Ma veniamo ai contenuti. Il cuore della festa รจ lโ€™esposizione di tutte le opere dellโ€™artigianato valdostano, che culmina in un concorso che premia i migliori capolavori, tipicamente sculture in legno di dimensioni notevoli.

Fiera di Sant'Orso 2020
Fiera di Sant’Orso 2020

Troverete in tutte le vie del centro bancarelle che espongono oggetti tipici valdostani, la maggior parte anche acquistabili come souvenir. Ad esempio il famoso tatร , il giocattolo in legno della tradizione valdostana che ogni bambino desiderava fino a qualche decennio fa e rappresenta una mucca o un cavallino decorato con fantasia.

Un banchetto con i Tatร  alla Fiera di Sant'Orso
Un banchetto con i Tatร  alla Fiera di Sant’Orso

Altri oggetti famosi sono i simpatici galletti di qualsiasi dimensione purchรฉ con la cresta rossa, i suggestivi e colorati fiori sempre in legno, ceste e cestini in vimini, tanti accessori autentici per la cucina e ovviamente unโ€™infinitร  di sculture in legno o pietra, dai simpatici soprammobili alle vere e proprie opere dโ€™arte che spesso rappresentano scenari agricoli, religiosi o montani della tradizione locale.

I galletti valdostani in legno

Eโ€™ un piacere ammirare ogni singolo banchetto, ognuno personalizzato dallo stile dellโ€™artigiano e ricco di storia e passione. Ogni scultura o realizzazione รจ completamente artigianale o talvolta prodotto in serie ma decorato o rifinito a mano. Teniamo a precisare che si tratta solamente di artigianato e non troverete alcun banchetto che abbia a che fare con il mercato rionale.

La rappresentazione di un tipico villaggio valdostano
La rappresentazione di un tipico villaggio valdostano

La Fiera di Sant’Orso si estende poi ad altre iniziative, ad esempio il padiglione enogastronomico dove รจ possibile degustare prodotti tipici, ma anche i โ€œtendoniโ€ delle varie proloco che offrono piatti popolari valdostani molto gustosi. Ad esempio noi abbiamo provato la zuppa di Quart (che prevede legumi, verdure, formaggi e crostini di pane) e la classica salsiccia con polenta.

Inoltre nella piazza principale, piazza Chanoux, รจ posizionato il tendone dell’Atelier des Mรฉtiers, dove sono previste esposizioni piรน strutturate di sculture, mobili, soluzioni di arredamento, oggetti da collezione o esposizione rigorosamente made in VdA.

Uno scultore all'opera nell'Atelier des metiers
Uno scultore all’opera nell’Atelier des mรฉtiers

A chi raggiunge in auto e vuole visitare la fiera di Sant’Orso in giornata consigliamo di parcheggiare nei parcheggi periferici e ben segnalati che sono serviti da navette gratuite verso il centro cittร . Lโ€™organizzazione รจ molto curata e supportata da tanti volontari della protezione civile che permette di svolgere con ordine le visite, nonostante lโ€™afflusso continuo di visitatori locali e turisti: nellโ€™edizione 2020 le stime rivelano circa 170.000 visitatori!

Vi occorreranno almeno 3-4 ore per girare nei vicoli del centro, ma vi consigliamo lโ€™intera giornata se volete anche gustare qualche piatto locale e non perdervi nessun dettaglio dellโ€™evento.

La scultura di uno scalatore alla fiera di Sant'Orso
La scultura di uno scalatore alla fiera di Sant’Orso

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi, in particolare Carlo che non aveva mai partecipato, dalla quantitร  e qualitร  di attrazioni: la tradizione in Valle dโ€™Aosta si sente ancora viva e immutata nei magici giorni del 30 e 31 gennaio, quasi come se si tornasse indietro di qualche secolo.

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